Caratteristiche chimiche
Simbolo: AG
Peso specifico: 10,5 g/cm3
Punto di fusione: 961° C
Punto di ebollizione: 2212.0° C
Durezza: 2,5/3
Titoli e marchi di identificazione
Per essere lavorato l’argento viene unito in lega con il rame in percentuali variabili fissate per legge, che determinano il titolo.
I titoli legali per l’argento sono:
800 (cerchiato) La lega è costituita da 800 parti di argento puro e 200 parti di rame
925 (cerchiato) La lega è costituita da 925 parti di argento puro e 75 parti di rame
L’argento non può essere lavorato o venduto senza una speciale licenza rilasciata dallo Stato italiano. Ad ogni fabbricante viene attribuito un marchio recante una stella a cinque punte, il numero di matricola del produttore e la sigla della provincia di appartenenza.
Imitazioni
Soltanto la presenza del titolo (800 o 925 racchiusi in un ovale) e del marchio di identificazione del produttore garantiscono l’oggetto in argento. Attenzione dunque a non farsi ingannare da altri marchi o definizioni.
- Arg.1000: metallo argentato galvanicamente.
- Arg. 800: metallo argentato galvanicamente.
- Argentone: lega di rame, zinco, nichelio, argentata galvanicamente.
- Bilaminato: sottilissima lastra d’argento applicata su un supporto di metallo comune e spesso erroneamente punzonato con una “R” e con i punzoni del titolo e del fabbricante. Su tali oggetti è consentita l’apposizione del simbolo chimico del metallo prezioso (Ag), l’indicazione del peso in grammi seguita dalla lettera “g” e la sigla del produttore non confondibile con il marchio di identificazione dei metalli preziosi.
- Deposito galvanico: oggetto costituito da sostanze non metalliche rivestite galvanicamente d’argento. Deve portare solo un marchio ottagonale contenente la dicitura DG, il simbolo del metallo prezioso, l’indicazione del peso del metallo prezioso seguito dalla lettera “g” e la sigla del produttore non confondibile con il marchio di identificazione.
- Old Sheffield: lastra di rame racchiusa tra due sottili lastre d’argento mediante laminazione.
- Sheffield: ottone nichelato e argentato galvanicamente.
- Silverplate: ottone nichelato e argentato galvanicamente.
Argento anti batterico
Questo materiale è stato usato per secoli per prevenire e trattare una varietà di malattie, soprattutto le infezioni. E’ documentato che le monete d’argento venivano usate nell’antica Grecia e a Roma come disinfettante per l’acqua immagazzinata e per altri liquidi. Venendo ad oggi, la NASA lo usa ancora per preservare la purezza dell’acqua nello Space Shuttle.
L’argento ha proprietà antimicrobiche molto potenti, dal momento che basta la presenza di una parte su 100 milioni di argento elementare in soluzione per avere un’efficace azione antimicrobica. E’ risaputo che ioni o radicali liberi dell’argento sono un agente antimicrobico attivo. Per ottenere un effetto battericida, gli ioni argento devono essere disponibili in soluzione sulla superficie batterica. L’efficacia dipende dalla concentrazione in acqua di questi ioni. Questi ioni sembrano distruggere i microrganismi all’istante, bloccando il sistema respiratorio enzimatico (cioè la produzione di energia), e alterando il DNA microbico e la parete cellulare, mentre non hanno effetti tossici sulle cellule umane in vivo. L’argento in soluzione è stato usato per quasi un secolo come antimicrobico nella gestione di lesioni.
Quello metallico non è tossico per l’uomo, mentre lo è per gli organismi inferiori, come i batteri, e per questo l’argento colloidale (con la consistenza di una colla) viene usato come anti infettivo. Sull’uomo determina quindi effetti sulle mucose, curando laringiti e tonsilliti, sul sistema nervoso centrale sedando palpitazioni, ansia, rigidità, tremori e tensione muscolare e calmando le infiammazioni degli organi genitali.
Prodotti contenenti fibre d’argento hanno ottenuto l’approvazione FDA e sono stati inseriti negli elenchi dell’EPA come antimicrobici.
Azione Antiodore
Oltre ai batteri esistono altre sostanze, quali le proteine denaturate e l’ammoniaca, che sono le principali responsabili della emissione di cattivi odori da parte del corpo umano. Ebbene, gli ioni d’argento si fissano rapidamente sia alle proteine denaturate che all’ammoniaca eliminando gli odori ad esse associati.
Manutenzione dell’argento
In condizioni normali questo materiale rimane inalterabile, ma a contatto con l’acido solfidrico presente nell’aria si ossida. In zone con atmosfera inquinata tende ad assumere riflessi gialli, bluastri e infine neri, eliminabili con i prodotti adatti. Passare ogni 15 giorni un panno morbido sull’oggetto può aiutare ad evitare l’ossidatura. Quasi tutti gli oggetti possono essere lavati in lavastoviglie con un detersivo non troppo aggressivo, tranne i coltelli di antica fabbricazione e i pezzi con elementi in legno, corno e plexiglas. In caso di macchie persistenti si può utilizzare un panno inumidito con acqua e bicarbonato, oppure alcuni prodotti specifici.